Title: I Reduci Artist: Giorgio Gaber http://pizzica.altervista.org/ Tempo 3/4 - Valzer Re La Sol Re Do La Allora è venuta la voglia di rompere tutto Re La Sol Re Do La le nostre famiglie, gli armadi, le chiese, i notai Re La Sol Si- i banchi di scuola, i parenti, le "centoventotto" Sol Re La trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi Sol Re E tutto che saltava in aria Sol Re e c'era un senso di vittoria Do La come se tenesse conto del coraggio Re la storia. E allora è venuto il momento di organizzarsi di avere una linea e di unirsi intorno a un'idea dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi decidere insieme la lotta in assemblea. E tutto che sembrava pronto per fare la rivoluzione... ma era una tua immagine o soltanto una bella intenzione. E allora è venuto il momento dei lunghi discorsi ripartire da zero e occuparsi un momento di noi affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi e guardarsi di dentro per sapere chi sei. E c'era l'orgoglio di capire e poi la certezza di una svolta come se capir la crisi voglia dire che la crisi è risolta. E allora ti torna la voglia di fare un'azione ma ti sfugge di mano e si invischia ogni gesto che fai la sola certezza che resta è la tua confusione, il vantaggio di avere coscienza di quello che sei ma il fatto di avere la coscienza che sei nella merda più totale è l'unica sostanziale differenza da un borghese normale. E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi, con le bende perdute per strada e le fasce sui volti già a vent'anni siam qui a raccontare ai nipoti che noi noi buttavamo tutto in aria e c'era un senso di vittoria come se tenesse conto del coraggio la storia. By Corrado Nuzzo nuzzocorrado@hotmail.com